Il gufo reale: re della notte del Parco Fluviale Novella

Il gufo reale (nome scientifico Bubo bubo) è il più grande uccello rapace notturno europeo. La sua presenza è stata confermata anche nel Parco Fluviale Novella in Val di Non. Il suo habitat preferito sono infatti le forre con pareti alte e rocciose che offrono a questo animale il luogo ideale per nidificare. Tuttavia, è un uccello molto schivo e non è facile avvistarlo anche perché, come tutti gli appartenenti alla famiglia degli Strigidi, ha abitudini prevalentemente notturne. 

 

Che ali e occhi grandi che hai gufo! “Per mangiarti meglio”

Il gufo reale è il più grande della sua specie. Chi ha la fortuna di vederlo in volo rimarrà colpito dalla sua imponente apertura alare che va da 160 cm fino ai 250 cm, in alcuni esemplari femmine, con un’altezza che varia dai 65 agli 80 cm. Possiede l’incredibile capacità di riuscire a ruotare il capo fino a 270 gradi (135 per lato) e questo gli permette di tenere sotto controllo la situazione intorno a lui, pur rimanendo immobile con il resto del corpo. 

Ma ciò che lo contraddistingue e lo rende speciale sono i suoi grandi occhi con iride giallo-arancione, sormontati da lunghi ciuffi di penne erettili, che gli permettono di arrivare a vedere molto bene da lontano e un po’ meno da vicino. La sua ottima vista da lontano, unita alla grande velocità di volo, fanno del gufo reale un predatore invincibile

 

Mai svegliare il gufo reale che dorme!  

Se volessimo fare un parallelismo antropomorfico, potremmo dire che il gufo reale adora più di ogni altra cosa la sua “comfort zone”. Ha un’indole pressoché sedentaria, trascorre infatti tutto l’anno nei pressi della zona in cui ha nidificato e difficilmente la abbandona tranne quando…è in arrivo la stagione degli amori

In questo periodo compreso tra marzo e aprile ci si accorge della sua presenza grazie al suo inconfondibile grido acuto, che gli esemplari maschi utilizzano durante il crepuscolo per attirare l’attenzione delle femmine. Dopo la stagione dell’accoppiamento, la femmina deposita 2-3 uova bianche dal guscio ruvido che cova per 34-36 giorni nelle cavità delle rocce o nei nidi abbandonati di altri rapaci. Una volta nati, i piccoli rimangono nei dintorni del nido per 5 settimane e dipendono dai genitori per nutrirsi poi per un altro mese circa.

Durante il giorno è praticamente impossibile vedere il gufo reale perché si abbandona a lunghi e profondi sonni che vengono interrotti al calar del sole quando il suo istinto da rapace si risveglia per portarlo a caccia. Al tramonto, si leva con un volo leggerissimo per andare ad appostarsi sulla cima di un albero o su una roccia, usati come punto di avvistamento per attaccare infallibilmente le sue prede in picchiata. 

Ma ecco, a parte la parentesi riproduttiva e il bisogno di procacciarsi del cibo, per il resto è un uccello molto abitudinario e se cacciato dal suo nido vi ritorna appena possibile. 

Chissà, forse è per questa sua indole “casalinga” che il gufo vive molto a lungo: in natura la sua età media è di circa 20 anni, mentre in cattività può arrivare a vivere anche mezzo secolo

 

È anche una buona forchetta, forse troppo

Il gufo reale nel nostro territorio si nutre prevalentemente di lepri, anatre, corvi e cornacchie. Ma non disdegna anche rapaci diurni e mammiferi più piccoli, come topi e ratti. Le sue forti zampe, munite di taglienti artigli, gli permettono di sollevare la sua preda in aria e stritolarla con una forza inimmaginabile. Il becco e le zampe sono ricoperte da piume molto piccole che aumentano la sua sensibilità e sono la sua arma segreta durante la caccia. 

Proprio per queste sue virtù di abile cacciatore, fino alla metà del secolo scorso, il gufo reale veniva considerato un pericolo per la selvaggina. Si aprì così una stagione di caccia indiscriminata a questa specie che venne pesantemente decimata, quasi ai limiti dell’estinzione. Fortunatamente, il rapace è stato poi inserito nella lista degli uccelli protetti e, secondo gli esperti, si sta vedendo un lento ma progressivo aumento della sua popolazione. 

 

Simbolo di sventura o portatore di saggezza? Il gufo reale nelle altre culture 

In alcune parti del mondo questo animale è simbolo di sventura. In Nigeria, in passato, c’era la convinzione che i gufi fossero i mandanti di tutti gli omicidi, mentre in Madagascar erano le anime degli stregoni ad essere associati a questi rapaci. Perfino per Shakespeare l’uccello era simbolo di cattivo presagio.

Di contro, gli Indiani d’America consideravano il gufo portatore di saggezza e di forti doti terapeutiche, mentre in alcune tribù dell’Asia si pensava che mettere un gufo ai piedi del letto di un bambino scalmanato o posseduto dagli spiriti, lo tranquillizzasse.

Rimane il fatto che il gufo reale è sicuramente uno degli uccelli più misteriosi e affascinanti che la natura ci ha dato e siamo orgogliosi di averlo sul nostro territorio. È difficile avvistarlo, ma possiamo assicurarvi che se doveste riuscire a vederlo almeno una volta, rimarrete a bocca aperta, ammaliati dalla sua imponenza e dalla sua bellezza. 

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