La flora e la fauna del Novella: un mondo ricco di biodiversità

La flora e la fauna del Parco Fluviale Novella, grazie alla presenza di diversi microclimi, rappresentano un piccolo scrigno di biodiversità. Colpisce che in un’area molto ristretta, racchiusa in appena 3 km di superficie, siano presenti così tante varietà di vegetazione, di flora e di specie animali. Una delle zone più interessanti del parco, da questo punto di vista, è il Bosco di Forra a Tiglio, soprannominato il Bosco dei Veleni. A cosa si deve quest’associazione? Scopriamolo insieme.  

 

Il Bosco dei Veleni: tra pareti rocciose e piante alla ricerca di luce

Il Bosco dei Veleni è caratterizzato da un ambiente fresco, esposto verso oriente e racchiuso in una forra. Qui i raggi del sole arrivano sporadicamente e per questo le piante che vi crescono hanno un profilo alto e filato, costantemente alla ricerca di luce. Tra le varietà vegetali più rappresentative e misteriose del bosco ritroviamo la Tilia cordata, il Taxus baccata e l’Aconitum vulparia… piante mistiche e anche un po’ pericolose! 

Tilia cordata

La Tilia cordata, meglio conosciuta come tiglio selvatico, è una pianta usata sia per la costruzione di piccoli oggetti che come base per salutari infusi. Le sue foglie hanno una caratteristica forma a cuore, piccole e di colore verde glauco nella parte inferiore, con peli di colore marrone rossastro all’incrocio delle nervature principali. Il tiglio, nei secoli, ha assunto diversi significati e simboli, come la longevità e la femminilità in virtù delle sue sinuose forme e del profumo che emanano i suoi fiori.

Taxus baccata

Taxus baccataAltra specie caratteristica dell’area è il tasso (Taxus baccata) conosciuta come pianta velenosa e per questo denominata  “l’albero della morte”. Il principio tossico di questa specie (la tassina) si trova in tutte le sue parti tranne che all’interno della polpa del frutto, l’arillo

Il legno del tasso è famoso per la sua resistenza ed elasticità; infatti, fin dalla preistoria il suo legno viene impiegato per la fabbricazione degli archi. Ad esempio era in tasso l’arco della mummia del Similaun, ma anche i bastoni dei druidi (gli antichi sacerdoti celti) e tutti gli archi costruiti nel Medioevo. Un’ultima curiosità per gli appassionati di letteratura: Shakespeare fa morire il padre di Amleto avvelenandolo con il succo di tasso. 

Aconitum vulparia

Aconitum vulpariaL’aconito (Aconitum vulparia) è una pianta erbacea di grandi dimensioni che può arrivare fino a 150 cm di altezza. È annoverata come la specie più tossica della flora italiana e in passato il suo estratto veniva utilizzato per avvelenare le esche di volpi e lupi (da cui sono nati i nomi volgari di “vulparia” e “strozzalupi”). Anche le spade, le lance e le frecce venivano ricoperte di aconito, per provocare ferite mortali ai nemici.

Ovidio, l’antico poeta romano, narra che a portare tale pianta sulla terra sia stato il Cerbero, cane a tre teste custode dell’aldilà. La bava dell’animale, furioso per essere stato strappato dall’inferno da Ercole, quando cadeva a terra si trasformava in aconito.

 

La fauna del Parco Fluviale Novella

salamandra salamandraCome la flora, anche la fauna che circonda il torrente Novella pullula di biodiversità. Uccelli, rettili, anfibi e mammiferi di moltissime specie vivono in perfetta armonia ed equilibrio. 

Molte di queste specie trovano nel silenzioso e ombroso Bosco dei Veleni  l’habitat ideale per poter vivere e riprodursi in tranquillità. Dai grandi ungulati (come il cervo e il capriolo) alle volpi, dagli scoiattoli alle lepri, alle varie specie di uccelli, come la poiana che domina incontrastata in cielo, a presidio del Parco. Potrebbe essere l’habitat ideale anche per l’orso bruno, uno degli abitanti più grandi del nostro Trentino.

 

Sono quindi moltissime le specie faunistiche che popolano il Parco, ma ciò non significa che il loro avvistamento sia scontato… anzi! È difficile che gli animali si facciano vedere, ma sicuramente le loro tracce sono molto riconoscibili all’occhio esperto di studiosi e naturalisti. 

Se ci si muove in modo discreto e con un pizzico di fortuna si può sentire il fischiettio di qualche uccello. Sarà il picchio, il merlo, la cinciarella oppure la ghiandaia? Affacciandovi dalla passerella si potranno inoltre scorgere le trote e i cavedani guizzare nell’acqua fresca del torrente!

 

Come e perché la flora e la fauna del Parco Novella sono così ricche di biodiversità

La diversità della vegetazione del parco è dovuta alla presenza di piccole ma importanti variazioni climatiche dei suoi microambienti. Tali variazioni sono state misurate dagli studiosi secondo precisi indici ecologici, quali la luminosità, la temperatura, l’umidità, la fertilità e il pH del terreno. Sensibili variazioni di questi indici fanno sì, ad esempio, che in pochi metri si possa passare dal prato arido al bosco fresco e umido. 

Anche la notevole diversità della fauna del parco si deve all’insieme di svariati ecosistemi (fluviale, rupestre, boschivo, agricolo) che creano habitat ideali per molte specie animali. 

Gli avvallamenti lasciati al proprio sviluppo selvaggio, i nascondigli impenetrabili e la presenza dell’acqua rendono il parco un luogo di approdo molto ambito da diversi esemplari selvatici. 

Adesso che conosci a grandi linee la ricchezza della flora e della fauna del Parco Fluviale Novella, non ti resta che venire a visitarlo!

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